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Effettuare una verifica di conformità urbanistico-edilizia e catastale prima di procedere con la compravendita di un immobile rappresenta un investimento di grande valore.
Capiamo bene che l’idea di investire del denaro per poter vendere non è allettante, ma in questo post ti spieghiamo perché è utile, come procediamo per le pratiche di sanatoria e come possiamo supportarti per evitare di compiere grossi errori.
Nel corso degli anni le leggi legate alle conformità edilizie hanno subito multiformi modifiche. Accade dunque sempre più spesso che molte persone portino avanti una compravendita in modo apparentemente semplice, ma si ritrovino purtroppo a gestire problematiche di entità anche grave dopo aver venduto o acquistato un immobile.
Come fare quindi per acquistare, vendere o presentare una pratica edilizia autorizzativa per evitare problemi successivamente?
Effettuando una verifica di conformità urbanistico-edilizia dell’immobile stesso.
Perché procedere con una verifica di conformità urbanistico – edilizia e catastale?
In sostanza questa analisi, effettuata da figure con competenze professionali specifiche come architetti, geometri o ingegneri, serve a verificare che lo stato dei luoghi (stato di fatto attuale per dimensioni, altezza, posizionamento all’interno del lotto di riferimento, ecc..) dell’immobile coincida con quanto depositato presso il Comune di riferimento e in Catasto (Agenzia delle Entrate).
Ti stiamo dunque dicendo che non dovrai fermarti soltanto ad osservare ciò che è riportato nella documentazione catastale.
Cosa fare se scopri che l’immobile non è conforme?
Sarà in questo caso necessario procedere con uno studio di sanatoria finalizzato a stabilire l’iter per poter regolarizzare lo stato di fatto dell’immobile ed effettuare la compravendita con estrema serenità.
La sanatoria è una procedura che mira a regolarizzare un abuso edilizio, cioè un intervento che è stato realizzato sull’immobile senza aver prima ottenuto le autorizzazioni necessarie.
La NORMATIVA URBANISTICA, attualmente prevede un unico caso in cui poter sanare un abuso edilizio, ossia il rispetto del principio della doppia conformità: lo stato di fatto dell’immobile e quindi gli interventi edilizi realizzati in assenza o in difformità dai titoli abilitativi depositati in Comune, devono essere conformi alle leggi vigenti sia all’epoca di realizzazione degli stessi che al momento della presentazione della pratica di sanatoria. Se questo risulta verificato, allora l’abuso potrà essere sanato.
Come si fa?
Noi procediamo seguendo step precisi:
Richiediamo un accesso agli atti presso il Comune ed effettuiamo un primo sopralluogo: in questo modo ci facciamo un’idea del contesto e cerchiamo di individuare la soluzione.
Dopo aver verificato tutti i documenti depositati presso gli Enti relativi all’immobile, li confrontiamo con quanto è emerso dal rilievo dello stato dei luoghi.
Se lo stato autorizzato (derivante dai documenti depositati presso gli Enti) e lo stato dei luoghi (stato di fatto dell’immobile) non corrispondono allora bisogna verificare se le differenze (abusi) rilevate rispettano la doppia conformità.
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